mercoledì 19 aprile 2017

RESPINGIAMO LE ACCUSE DI REA, IL LORO PROGETTO E' UNA MEGA-DISCARICA


Vogliamo innanzitutto ringraziare l'amministratore di REA Impianti per aver prontamente risposto al nostro Coordinamento, tuttavia, facciamo notare che purtroppo la replica di Giari non contiene nessuna smentita alla nostre affermazioni a proposito del progetto Scapigliato, a partire dal futuro raddoppio dell'area della discarica, compresa una nuova sezione per rifiuti contenenti amianto. 
Si ha quindi la sensazione di aver capito anche troppo bene di cosa stiamo parlando, se non altro perché ci siamo limitati ad esaminare il progetto presentato alla Regione Toscana nei suoi contenuti tecnici oggettivi, al di là delle presentazioni più o meno promozionali.
Respingiamo quindi l'accusa di voler fare propaganda, visto che semmai sono REA e il Comune a propagandare un raddoppio della discarica come chissà quale progetto "innovativo", nonché quella di voler evitare il confronto: non siamo stati tra i "soggetti" che REA avrebbe cercato di incontrare in questi mesi, ma raccogliamo volentieri l'invito ad un colloquio, purché rigorosamente pubblico, anche se ormai successivo al deposito del progetto in Regione. Servirebbe comunque a chiarire molti aspetti del progetto Scapigliato all'opinione pubblica, visto che cittadini e associazioni hanno tempo fino al 18 maggio per presentare alla Regione osservazioni e contributi.
La lunga reprimenda di Giari nei nostri confronti, essendo priva di dati utili a smentire le nostre critiche, non è infatti riuscita a dissipare la nostra preoccupazione, ma anzi l'ha ulteriormente aggravata.

venerdì 14 aprile 2017

UN PROGETTO MOSTRUOSO A ROSIGNANO: RADDOPPIA L'AREA DELLA DISCARICA



Il Coordinamento provinciale Rifiuti-zero esprime grave preoccupazione per la presentazione del progetto di ampliamento della discarica di Scapigliato, presentato nei giorni scorsi a Rosignano e denominato pomposamente "Fabbrica del futuro". 
Al di là della propaganda spicciola, che cerca di dipingere tale progetto come orientato a strategie ecologiche e sostenibili, esaminando la documentazione presentata alla Regione sembra proprio che le intenzioni di Rea e del Comune siano ben altre: ampliare la capacità della discarica di altri 5 milioni di metri cubi, oltre a costruire una sezione dedicata allo smaltimento dei rifiuti contenenti amianto. 
Contrariamente a quanto annunciato, non sono previsti ne' l'impianto di valorizzazione delle raccolte differenziate, ne' il centro di ricerca per l'economia circolare. La richiesta di variante urbanistica invece prevede praticamente il raddoppio dell'area della discarica, dagli attuali 80 ettari a circa 150 ettari. 
Inoltre, nonostante le dichiarazioni pubbliche parlino di una progressiva riduzione dei conferimenti, in realtà il progetto è dimensionato per il mantenimento costante degli attuali volumi almeno fino al 2031, quando l'impianto avrà un'età di 49 anni. 
Il costo complessivo dell'operazione è gigantesco: 92 milioni di euro. C'è da restare sbalorditi osservando come enti e società pubbliche dichiarino di voler applicare le direttive europee e nazionali sulla riduzione dei conferimenti in discarica (giustificando per questo anche impianti dannosi come gli inceneritori), salvo poi investire decine di milioni in questo business disastroso, evitando qualsiasi tipo di iniziativa per favorire la riduzione dei rifiuti o il loro riutilizzo nel ciclo economico. 
Eppure per sostenere queste strategie alternative servirebbero investimenti molto più contenuti e la resa in termini di posti di lavoro sarebbe più vantaggiosa e stabile. 
Il nostro Coordinamento invita i cittadini e tutte le forze politiche a mobilitarsi contro il raddoppio della discarica di Rosignano, inoltre annuncia la preparazione di un esposto nei confronti dei responsabili della mancata attuazione delle norme sulla raccolta differenziata ed il riciclo.

lunedì 10 aprile 2017

AAMPS E USURA, QUALCUNO INDAGA?



In merito agli approfondimenti pubblicati dalla Nazione sulle ipotesi di anatocismo e usura che potrebbero aver danneggiato Aamps , il nostro Coordinamento vorrebbe formulare pubblicamente alcune domande al Comune e all'azienda:

1) se esistono pareri legali che hanno sconsigliato al Comune e ad Aamps di agire contro le banche, perché non vengono resi pubblici?

2) Visto che l'usura è un reato molto grave, sono state aperte inchieste in proposito? Come è possibile che ben tre banche possano aver applicato anatocismo e tassi di usura all'Aamps senza che nessuno se ne sia accorto per molto tempo?

3) E' vero o no che per legge i vertici di Comune e di Aamps avevano l'obbligo di segnalare tali ipotesi di reato, in quanto pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio? 

4) E' vero o no che le stesse persone avevano l'obbligo di recuperare le somme per evitare l'enorme danno erariale che potrebbe aver subìto Aamps?

5) Come fa il Comune ad affermare che la questione dell'usura "è stata risolta dal concordato" (come se fosse possibile attribuire al Tribunale fallimentare le competenze della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti)? Tra l'altro, leggendo pag. 39 del concordato pare sia stato riconosciuto alle banche non una penalizzazione ma un premio: una percentuale di stralcio minore rispetto agli altri creditori, oltre a beneficiare del diritto a vedersi pagati non solo i crediti stralciati, in caso di ulteriori disponibilità di cassa, ma anche il 50% di quanto eventualmente recuperato da azioni di responsabilità. Si è mai vista tanta generosità in un concordato?

Crediamo che i cittadini abbiano il diritto di sapere tutto a proposito del rapporto tra azienda e banche, comprese le somme chieste in prestito da Aamps per la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'inceneritore in tutti questi anni, giusto per confrontare i marginali ricavi dell'impianto (circa il 10% del totale delle entrate aziendali) con una stima completa dei costi.