venerdì 28 settembre 2018

CASSONETTI IN CENTRO, SFIDIAMO L'ASSESSORE A PUBBLICARE IL PROGETTO CONAI


Nella sua lettera pubblicata sul Tirreno, l'assessore Vece ha cercato di difendere il progetto di Aamps sulla raccolta differenziata in centro, in base a valutazioni che ci sembrano del tutto errate e fuorvianti.
Innanzitutto è profondamente sbagliato dividere i cittadini livornesi in due categorie, quelli serviti dal porta-a-porta e quelli a cui vengono concessi i cassonetti stradali con tessera, cittadini che avrebbero diritto più degli altri alla tutela del "decoro" e della "vivibilità". Le strade strette e gli altri problemi sono presenti anche negli altri quartieri.

Abbiamo sempre sostenuto che il porta-a-porta o si fa per tutti, ma ben gestito e prevedendo opportuni servizi per chi non ha spazi sufficienti, o per nessuno. Sicuramente non è possibile tentare di convincere i cittadini del fatto che il porta-a-porta sia "necessario" e "inevitabile" se poi per determinate zone l'azienda lo esclude per ogni tipo di rifiuto. Così si mettono i cittadini uno contro l'altro creando il caos.

L'assessore non può dire che nei quartieri serviti dai cassonetti la densità abitativa è 10 volte superiore "al resto della città", perché per nel "resto della città" hanno ricompreso anche tutta la fascia collinare disabitata dei boschi. In realtà, la densità degli altri quartieri è più o meno la stessa del centro.

Consigliamo a Vece particolare attenzione prima di affermare di aver evitato "sprechi". Infatti a noi risulta, ma chiunque può controllare, che "rigenerare" i cassonetti, cambiando il coperchio come vuol fare Aamps, costa di più rispetto a comprarli ex-novo.

In mezzo a tanti dati presentati dall'assessore e che meritano una verifica approfondita, c'è il suo giudizio sul progetto dei tecnici chiamati dal Conai: secondo lui, si tratterebbe di uno spreco enorme per milioni di euro. Noi non crediamo che il Conai abbia proposto a Livorno di buttare soldi dalla finestra con idee irrealizzabili: si parla di un ente nazionale che ha progettato con successo la raccolta differenziata in centinaia di comuni.

Sfidiamo pubblicamente l'assessore a consegnare la copia del progetto ai giornalisti ed ai consiglieri comunali, perché possano verificare costi e modalità rispetto al progetto di Aamps. 

venerdì 14 settembre 2018

IL PROGETTO DI AAMPS E' UNA FOLLIA, SBALORDITI DAL "SEGRETO" SUL VERO PROGETTO CONAI


Quello di Aamps sulla raccolta differenziata in centro è sembrato a molti un finto "percorso partecipativo": prima è stato pubblicato un bando per dotare di tessera (a caro prezzo, pari a circa un miliardo di vecchie lire) i vecchi cassonetti, poi sono state raccolte alcune e-mail di cittadini, infine è stato confermato esattamente il progetto iniziale, senza ascoltare neanche i tecnici inviati da Conai a progettare la raccolta porta-a-porta, con opportuni correttivi ma senza cassonetti stradali.

Lascia sbalorditi il fatto che il progetto del Conai non sia stato presentato alla città. Chiediamo che almeno adesso si possano conoscere i suoi contenuti, confrontando modalità e costi rispetto a quello di Aamps.

I cassonetti con tessera hanno dimostrato ovunque una resa enormemente inferiore di raccolta differenziata, in quantità ma soprattutto in qualità: chi pagherà i maggiori costi di smaltimento e i minori ricavi che ne deriveranno? Non i manager aziendali, ma ancora una volta i cittadini.

Non riusciamo a capire come si possa parlare di un sistema che a regime avrà solo 50 cassonetti, se il capitolato d'appalto parla di ben 400 cassonetti da attrezzare con tessera.

Non sarà possibile in futuro applicare la tariffa puntuale, che consiste nel controllare il peso o il numero dei sacchi dell'indifferenziato, inoltre è sbagliato il sistema di chiusura pensato per i cassonetti: con la chiavetta si sarebbero dovuti chiudere dopo il conferimento (per poter estrarre e riprendere la chiavetta), invece con la tessera possono essere lasciati aperti.

Si parla allora di controllare 50 cassonetti con 100 telecamere (due per ogni cassonetto?). Chi pagherà questo dispendioso sistema da "grande fratello"?

Per giustificare queste scelte, Aamps ha confrontato la densità di 19mila abitanti per chilometro quadrato del centro con la media livornese di 1.500 abitanti/kmq, che però comprende anche il territorio collinare e non abitato (cioè la maggior parte della superficie comunale), inoltre ha indicato la presenza di attività commerciali e di spazi ristretti in centro, problema comune di tutte le città italiane, anche quelle dove il porta-a-porta copre il 100% del territorio.

Siamo estremamente preoccupati da questa deriva di Aamps, che rischia di gettare definitivamente la città nel caos a danno della collettività.