martedì 22 maggio 2018

LA RACCOLTA PORTA-A-PORTA E' INEVITABILE, STOP ALLE STRUMENTALIZZAZIONI POLITICHE


Nella sua lettera al Tirreno, l'esponente PD Gangemi sostiene a spada tratta le alternative "meccanizzate" alla raccolta porta-a-porta, da lui bocciata su tutta la linea.

Abbiamo già spiegato, con dati e analisi a prova di smentita, i motivi per cui il porta-a-porta si dimostra più efficiente, tanto che perfino grandi metropoli come New York e Londra lo stanno sperimentando, copiando le decine di grandi città italiane che lo hanno già adottato.

Volendo ulteriormente chiarire la situazione, facciamo presente che l'art. 205 del decreto 152/2006 sanziona (con aumenti tariffari) i cittadini dei comuni che non raggiungono il 65% di raccolta differenziata. I dati dell'ISPRA (ente governativo) certificano però che solo i comuni con il porta-a-porta sono riusciti a superare tale obiettivo, evitando le sanzioni. La Corte dei Conti infatti ha già iniziato a condannare per danno erariale gli amministratori locali che, rifiutando di applicare il porta-a-porta, si ostinano a non ottemperare alla legge.

Partendo da queste considerazioni oggettive, tutte le eventuali strumentalizzazioni politiche contro il porta-a-porta (che obiettivamente richiede un maggiore impegno a tutti, a partire dall'azienda ma anche ai cittadini) crollano miseramente.

Non a caso parliamo di possibili strumentalizzazioni politiche, perché per esempio mentre a Livorno il PD si oppone al porta-a-porta, a Lucca, Prato, Pisa, Treviso, Salerno, Bari e in decine di altre città lo applica da anni. Anche Milano è ormai servita dal porta-a-porta ovunque, per volontà dell'amministrazione PD che per estenderlo si avvalse proprio dell'attuale direttore Aamps.

Ricordiamo che anche a Livorno è stato il PD a pianificare giustamente l'estensione del porta-a-porta. In una lettera di qualche tempo fa l'allora sindaco Cosimi si rivolgeva così ai cittadini: "stiamo estendendo la raccolta porta-a-porta a tutta la città. Modificando alcune semplici abitudini potremmo superare la soglia del 65% indicata dalla normativa".

Una decisione responsabile, oltretutto obbligatoria per legge, resta tale anche se cambiano i colori politici dell'amministrazione in carica. 

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