giovedì 15 dicembre 2016

ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI CONTRO AAMPS E COMUNE, INADEMPIENTI DA 8 ANNI SULLA RACCOLTA DIFFERENZIATA


Mancano pochi giorni alla votazione del piano di concordato Aamps da parte dell'assemblea dei creditori, ma il suo contenuto è ancora sconosciuto sia per i consiglieri comunali, che dovrebbero per legge approvare le strategie aziendali, sia per i cittadini, sui quali grava l'onere del ripianamento dei debiti attraverso la tariffa.
I vertici aziendali a luglio promisero la sollecita consegna delle 300 pagine di allegati alle “linee-guida”, invece il 21 dicembre verrà (forse) approvato un piano che la città non conosce.
Permangono gravi preoccupazioni per la previsione di un raddoppio dei conferimenti di rifiuti all'inceneritore da altre città, nonostante l'impianto del Picchianti sia stato dichiarato da Aamps un fattore di crisi finanziaria dopo l'abolizione delle sovvenzioni CIP6.
Recentemente, una sentenza della Corte dei Conti della Liguria ha confermato la responsabilità per danno erariale di alcuni pubblici amministratori, per non aver rispettato le percentuali minime di raccolta differenziata previste dalla legge, percentuali che guarda caso sono state raggiunte in poche settimane dopo le sanzioni pecuniarie piovute sulle teste di sindaci, assessori e dirigenti.
In base a questa sentenza il nostro Coordinamento provvederà nei prossimi giorni a segnalare alla Corte dei Conti della Toscana il comportamento del Comune di Livorno e di Aamps, totalmente inadempienti dal 2008 ad oggi in merito alle percentuali minime di raccolta differenziata, perché vengano riconosciute le responsabilità personali del disastro aziendale.
Un piano di concordato che nella sua concreta applicazione non tenesse conto della normativa sulla gestione dei rifiuti e delle conseguenze giudiziarie di tali violazioni trascinerebbe anche gli attuali amministratori di fronte al vaglio della magistratura contabile, anziché solamente i loro predecessori.
Confidiamo quindi che si provveda immediatamente a cambiare sistema di gestione, passando dall'incenerimento al riciclo, non solo per tutelare l'ambiente e la salute pubblica, ma anche per risanare davvero Aamps e ridurre di conseguenza le tariffe.