martedì 9 maggio 2017

IL "FUTURO" DI ROSIGNANO? ALTRI 6 MILIONI DI TONNELLATE DI MONNEZZA IN DISCARICA


Si è svolto giovedì sera l'incontro pubblico "Quale futuro per Scapigliato?" tra il Coordinamento Rifiuti-Zero, REA Impianti ed il Comune di Rosignano Marittimo, alla presenza di oltre 80 cittadini e con la partecipazione di Rossano Ercolini e Roberto Repeti per Rifiuti-Zero, Alessandro Giari al vertice di REA ed il vicesindaco Daniele Donati.

Giari ha presentato all'assemblea il progetto "Fabbrica del futuro" trovando pieno sostegno da parte di Donati: entrambi hanno sottolineato la volontà di riconvertire la discarica in un polo impiantistico per il recupero e riutilizzo delle materie.

Repeti ha presentato a sua volta nel dettaglio tutte le contestazioni mosse al progetto da parte del Coordinamento Rifiuti-Zero, la più eclatante in assoluto è stata indicata nella richiesta presentata alla Regione di autorizzare lo stoccaggio in discarica di ulteriori 460.000 tonnellate l'anno tra rifiuti urbani e soprattutto industriali, una quota che rimane fissa fino al 2031, quindi per altri 15 anni. Una richiesta di questo genere fa a pugni con la proclamata volontà di superare la discarica come unico metodo di gestione dei rifiuti, investendo oltretutto tempo e denaro in "centri di ricerca" e collaborazioni prestigiose con organismi scientifici.

Ercolini ha ricordato che le mega-discariche come quella di Scapigliato hanno tenuto bloccata la Toscana negli anni in cui il paese e il resto del mondo hanno fatto passi da gigante nel campo del riciclo dei materiali e nella riduzione degli smaltimenti: ormai da tempo perfino la Campania ha superato la Toscana in quanto a performance di raccolta differenziata. Puntare ancora sulla discarica, raddoppiandone addirittura l'area, rappresenta per Ercolini il tentativo di punire ancora un territorio, premiando un'industria "sporca" che lascerà in eredità un grave inquinamento e la necessità di spendere cifre gigantesche per le obbligatorie bonifiche della zona.

Ercolini ha proposto a REA e Comune una moratoria sul progetto per esplorare nel frattempo tutte le possibilità per riconvertire velocemente l'azienda al riutilizzo dei materiali, tutelando e incentivando l'occupazione, garantendo i profitti e realizzando una valida exit-strategy dall'era ormai paleolitica delle discariche.

L'incontro si è concluso con la promessa di nuovi confronti e approfondimenti, anche se la volontà dell'azienda per ora sembra inequivocabilmente quella di non rinunciare in nessun caso alle oltre 6 milioni di tonnellate di rifiuti con cui proseguire la tradizione superata, costosa e dannosa dello smaltimento inquinante.

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